Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Ho visitato Visso con Vera diverse volte, in occasione dei frequenti giri che facciamo sempre volentieri in quella splendida regione che è la Valnerina. Ci siamo stati nel 1991, nel 1995, nel 1998 e infine nel 2012. E ogni volta è stato un piacere perdersi per le vie di questa bella cittadina montana e medievale. Visso è, giustamente, sia uno dei "Borghi più belli d'Italia" che una delle "Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano".

VISSO

Il toponimo Visso (in dialetto Vissu) deriva probabilmente dal latino Vicus (villaggio). Una antica epigrafe romana del II secolo a.C. testimonia l'esistenza dell'abitato in epoca romana. Al confine tra Samnium e Umbria, con l'arrivo dei Longobardi e la fondazione del ducato di Spoleto, nel 576 il territorio della medio-alta Valnerina passò sotto la giurisdizione del Gastaldato di Ponte. Dopo il Mille nacque un primo agglomerato urbano con il nome di Visse, inizialmente posto sul Colle di San Giovanni (dove fu costruita nel XIII secolo la Rocca) e successivamente spostato a fondovalle (intorno alla nascente Pieve di Santa Maria) per la disponibilità di acque sorgive e fluviali (con costruzione di mulini e regimentazione dei fiumi) e la maggiore vicinanza alle vie di commercio (soprattutto di lana lavorata e bestiame). Visso è attraversato dal Torrente Ussita, dal Torrente Vallopa e dal Fiume Nera (Nar in latino, Nahar in antico umbro) che nasce nei Monti Sibillini,  poco lontano, a Castelsantangelo sul Nera, e dopo 116 km, nei pressi di Orte, entra nel Tevere, essendone l'affluente principale.

Pur senza mai staccarsi dallo Stato della Chiesa (le chiavi papali sono tuttora nello stemma comunale), tra il XII e il XIII secolo Visso si organizzò in libero comune rivaleggiando fortemente con i comuni vicini per il commercio degli ovini. Le libertà comunali iniziarono a declinare già dalla fine del XIV secolo quando il ducato di Spoleto passò sotto il diretto controllo del Papa e il governo di Visso venne affidato alla famiglia guelfa dei Da Varano, duchi di Camerino e successivamente, a causa della natura ostile dei vissani che rendevano incostante il potere della Signoria, il governo fu affidato a un rappresentante pontificio. La prima metà del '400 fu per la cittadina un periodo di profonda crisi a causa dei saccheggi delle compagnie di ventura e delle epidemie di peste.

Il territorio montuoso e impervio, e la conseguente scarsità di spazi coltivabili e pascoli, spingeva i vissani a sconfinare e a scontrarsi con i vicini. L'ultimo grande scontro con Norcia avvenne nel 1522 nell'altopiano di Castelluccio di Norcia, la cosiddetta Battaglia del Pian Perduto, battaglia raccontata in un poema eroicomico del '600 del poeta-pastore Berrettaccia che narra (non molto imparzialmente) di come l'astuzia e la fede dei vissani avessero sconfitto la baldanza del nemico in superiorità numerica.

Fin dalla sua costituzione (e formalmente fino alla fine del XVIII secolo) il Comune di Visso era diviso in Guaite ciascun a rappresentata da un Priore. Nel 1797, con l'avvento di Napoleone Bonaparte, Visso fece parte della breve Repubblica Romana (dipartimento del Clitunno), ma con la Restaurazione tornò sotto lo stato pontificio e, con l'Unità d'Itala, venne accorpata alla provincia di Macerata. Dal 1993 Visso è la sede del Parco nazionale dei Monti Sibillini

[tratto da Wikipedia]


Sant'Antonio, 2016 (Alessandra Tarantino)

Monumenti e luoghi di interesse: Collegiata di Santa Maria, Santuario di Macereto, Chiesa di Sant'Agostino, Chiesa di San Francesco, Rocca di San Giovanni, Palazzo dei Priori, Cinta Muraria, Piazza Martiri Vissani.

 

Nell'ottobre del 2016 (24, 26 e 30) il territorio del comune è stato duramente colpito dal TERREMOTO, più forte di distruttivo di quello del 1328, riportando l'inagibilità del 90% degli edifici e numerosi crolli, specialmente nel centro storico. Ad oggi - 2023 - la ricostruzione segna il passo.


Piazza del Duomo, 2023 (Stefano Milani)

Collegiata di Santa Maria della Pieve (già Pieve di Santa Maria)

In Piazza dei Martiri Vissani si erge imponente e maestosa la Collegiata di Santa Maria della Pieve edificata in stile gotico-romanico nel corso del XIII secolo su quella che in origine era la piccola Pieve di Santa Maria del 1143. La chiesa è sovrastata da un elegante campanile a bifore e trifore e presenta sul fianco un bel portale ad arco a tutto sesto riccamente decorato, con ai lati due leoni in pietra che vigilano l’ingresso e sulla lunetta soprastante l'affresco dell'Annunciazione del 1441 di Paolo di Visso. Il soffitto presenta pitture di Giuseppe Manzoni di Camerino raffiguranti la Vergine Maria al centro tra angeli, San Giovanni Battista e Santa Margherita. Notevoli l'acquasantiera in pietra finemente intagliata del XIV secolo, il monumentale organo con cantoria in legno costruito a Camerino nel 1759, il fonte battesimale a base ottagonale in pietra finemente lavorata con copertura in noce del ‘600 e la statua lignea della "Madonna della Bruna". Nelle pareti affreschi del ‘300 di stile giottesco-riminese di un ignoto maestro marchigiano con episodi del Nuovo Testamento, della vita della Vergine Maria e dell’infanzia di Gesù, l'Assunzione del 1450 di Paolo di Visso, un imponente affresco raffigurante San Cristoforo che trasporta Gesù Bambino al di là del fiume di oltre 10 metri di altezza e 4 di larghezza (riportato alla luce nel 1992) e un affresco di 5x2.5 mt. di Giovanni di Pietro, detto lo Spagna, prima conservato nella vicina Chiesa di Sant’Agostino.

 

 

 

 

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4 VIDEO

 
 Visso, Bandiera Arancione
MarcheTourism, 2013 [4'15]

 
 Collegiata di S.Maria prima
del sisma 2016, 2023 [19'19]

 
 Terremoto Visso dal drone
Vigili del Fuoco, 2016 [2'34]

 
 Il borgo fantasma distrutto
dal terremoto,2023 [3'27]

Claudio Maccherani