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Io e vera abbiamo visitato la Rocca d'Aries nel 2014, durante uno dei tanti giri nei dintorni di Perugia alla ricerca di posti suggestivi e fuori mano. Rocca d'ARIES La Rocca d’Aries, nelle vicinanze di Montone, fu eretta dalla famiglia Fortebracci sopra i resti di un antico fortilizio a difesa della primitiva popolazione. Il nome "Aries" deriva dal latino (ariete, montone), come il nome del paese Montone deriva dalla sua traduzione. La rocca ha subito nel tempo le vicende storiche di Montone, da cui si è resa indipendente nel Cinquecento. A pianta rettangolare, con torre circolare su un lato, ha subito diversi interventi per essere adattata a scopi abitativi, nonostante mantenga ancora intatta la massiccia struttura fortificata. Già dall’anno mille se ne hanno notizie, ma è dal 1376 che la rocca comincia ad intrecciare la sua storia con la famiglia Fortebracci, quando Oddo III, padre del famoso Braccio, la conquistò, riportandola sotto l’egemonia di Città di Castello. Dopo pochi anni i magistrati perugini, ripresane la proprietà, decisero di far diventare rocca d’Aries molto più massiccia per renderla inespugnabile, affidando la direzione dei lavori, viste le sue grandi capacità, a Oddo III Fortebracci. Nel 1380 la struttura era terminata, e negli anni successivi fu sempre contesa tra Perugia e Città di Castello, perché considerata difficilmente attaccabile. Nel XV secolo diventò possedimento di Braccio Fortebracci, che nel frattempo divenne signore assoluto di gran parte dell’Umbria. Nel Cinquecento la proprietà della rocca passò alla famiglia Bentivoglio, e le notizie successive sono del 1596, anno in cui la fortezza fu attaccata da seicento banditi che, in quel periodo, scorrazzavano per tutto il territorio eugubino, creando una serie infinita di danni. Poi fu venduta al conte Giambattista Cantalmaggi passando poi alla famiglia Della Porta. Negli anni ottanta del Novecento fu acquistata dalla Regione Umbria. (testo tratto da Castelli fortezze e rocche dell'Umbria, Amoni D. , Perugia, 1999, Quattroemme) |
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Claudio Maccherani |