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L'Abbazia di Santa Croce in Sassovivo si trova a 6 chilometri da Foligno, in un luogo ancora "incontaminato", a 565 metri di altezza, alle pendici del Monte Serrone, in mezzo a un bosco di lecci tra i più estesi e antichi dell'Umbria. Ci siamo stati, Vera e io, nel 1990, quando abbiamo potuta ammirarla solo dall'esterno. Io poi ci sono tornato nel 2017 e ho potuto apprezzarla, parzialmente, anche dall'interno. |
Abbazia di Santa Croce di SASSOVIVO in Foligno L'Abbazia fu fondata da eremiti benedettini provenienti dall'Abbazia di Santa Maria di Sitria, alle pendici del monte Cucco, intorno al 1070, su una preesistente rocca fortificata longobarda, a sua volta sorta nel luogo ove si trovava un santuario protostorico umbro. Il chiostro romanico, risalente al 1229, a pianta quadrangolare, ha 58 archi sorretti da un doppio ordine di 128 colonnine elicoidali con capitelli gigliati. Nel 1340 vi venne aggiunta una grande cisterna centrale e nel 1623 fu costruito il pozzo. Nel 1138 i possedimenti dell'Abbazia si estendevano da Roma a Perugia e da Spoleto a Camerino; nel secolo successivo, da essa dipendevano 97 monasteri, 41 chiese e 7 ospedali. Nella seconda metà del XV secolo passò ai benedettini della Congregazione Olivetana. Durante la Rivoluzione francese il monastero fu in parte chiuso e nel 1860, con la caduta dello Stato Pontificio e l'avvento del Regno d'Italia, i suoi possedimenti vennero divisi tra Demanio pubblico, mensa vescovile e privati. Nel dopoguerra vi tornarono i benedettini con un piccolo gruppo di monaci cecoslovacchi e tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta iniziarono profondi lavori di restauro e consolidamento protrattesi fino agli anni novanta. A partire dal 1979 il vescovo di Foligno ha assegnato l'abbazia ai "Piccoli Fratelli" della Comunità Jesus Caritas del beato Charles de Foucauld che qui hanno stabilito la sede del Priorato generale della comunità. Attualmente - 2022 - la chiesa e tutto il complesso sono ancora in fase di restauro dai danni provocati dal terremoto del 1997. Nel maggio 2010 è stato accordato dall’UNESCO, per l’alta qualità storico-artistica-ambientale e per la "vocazione di pace" alla quale l’Abbazia è rimasta fedele dalla sua fondazione, il riconoscimento di "MONUMENTO TESTIMONE DI UNA CULTURA DI PACE". |
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Claudio Maccherani |