Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Abbiamo visitato in tutta tranquillità (eravamo io, Vera e pochi altri) il sito archeologico della città fenicia di Tharros e, contestualmente, la Chiesa e la Torre di San Giovanni Battista in Sinis. Poi, seguendo uno dei suggerimenti di Nino, abbiamo cercato e trovato il caratteristico - e praticamente unico nel suo genere - villaggio di pescatori costituito da capanne di falisco, lì vicino, Su Pallosu. Tale villaggio oggi non esiste più, è stato smantellato perché costruito su suolo demaniale.

Chiesa e Torre di San Giovanni Battista di Sinis

La chiesa di San Giovanni Battista, costruita su un'area anticamente adibita a necropoli punica e poi cristiana, fu edificata durante il periodo bizantino a metà del VI secolo. Ha subito un ampliamento nel IX secolo e si presenta ancora oggi nella sua forma altomedievale che ne fa una delle più antiche della Sardegna. La piccola chiesa è costruita in blocchi di spoglio in arenaria a vista presumibilmente provenienti dalle mura dell'antico abitato punico di Tharros che dista poche centinaia di metri dall'edificio, con l'interno organizzato in tre navate separate da tre archi in successione e coperte da volte a botte. Nell'XI secolo la chiesa aveva struttura a pianta centrale bizantina a quattro bracci uguali e con la parte centrale sovrastata da una cupola.

La torre di San Giovanni, così denominata perché vicina alla chiesa di San Giovanni di Sinis, fu costruita tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo sulla sommità dell’altura che sovrasta l’area archeologica di Tharros. Di notevoli dimensioni e con ampio dominio visivo sul Golfo di Oristano e verso il mare aperto, era armata con cannoni e spingarde e presidiata da una guarnigione. La torre fu costruita, con pietre di spoglio della città di Tharros, sui resti di un NURAGHE monotorre poi divenuto torre punica e infine torre costiera.

THARROS

La città di Tharros fu fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C. vicino ad un preesistente villaggio nuragico dell'età del bronzo. Il villaggio protosardo di Su Muru Mannu, sopra il quale fu creata una costruzione religiosa fenicia, venne abbandonato in maniera pacifica dai suoi abitanti che, stando alle informazioni archeologiche, aiutarono i fenici nella costruzione della nuova città. Successivamente, sotto il governo di Cartagine, la città venne fortificata, ingrandita e conobbe un periodo di ricchezza economica con l'aumento degli scambi commerciali con l'Africa, con la penisola iberica e con Massalia. Conquistata da Roma nel 238 a.C., all'indomani della prima guerra punica, pochi decenni dopo (215 a.C.) fu uno dei luoghi di nascita della rivolta anti-romana guidata da Ampsicora.


tharros.sardegna.it

In età imperiale ci fu un forte rinnovamento della città con la costruzione delle terme, dell'acquedotto e la sistemazione della rete stradale con pavimentazione in lastre di basalto e ottenne lo status di comunità di cittadini romani. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Tharros, governata prima dai Vandali e poi dai Bizantini e tormentata dalle incursioni dei musulmani, entrò progressivamente in una profonda crisi che porto all'abbandono della zona intorno al 1050. Prima del suo abbandono Tharros fu anche la capitale del giudicato di Arborea. Poi la regina Nibata o il re (chiamato "Giudice") Orzocco I de Lacon-Zori trasferirono ad Oristano la sede vescovile e l'intera popolazione tarrense. [da Wikipedia]

Su PALLOSU

Il Villaggio di capanne di falasco a Su Pallosu (come in molte altre spiagge e località del Sinis quali Su Siccu, San Giovanni di Sinis, Mari Mottu, Is Aruttas, Su Portu e Suedda, Putzu Idu), ha origine certamente antichissima ma la loro costruzione ha avuto un notevole sviluppo nel secolo scorso a partire dagli anni 50. Alle prime "baraccas" di pescatori, utilizzate anche come ricovero di attrezzi, si aggiungono nel corso degli anni numerose capanne per trascorrere al mare un lungo periodo di permanenza durante le ferie estive. Le massima concentrazione di capanne si raggiunge negli anni 70; queste, costruite quasi tutte in area demaniale, erano non meno di due-trecento disposte su più file. Le "barraccas" tradizionali erano dei manufatti costruiti da abilissimi artigiani la cui struttura portante veniva realizzata con pali di legno e rinforzata con altri pali di sostegno, sui quali si fissavano i reticoli di canne che servivano da supporto per il successivo rivestimento con il falasco.


Su Pallosu, 1983 (da  www.andreaatzori.it)  CLICK


Su Pallosu, 1983 (andreaatzori.i) CLICK

La vita del villaggio di capanne di Su Pallosu, nelle lunghe estati degli anni ‘60 e ’70, era festosa e gioiosa. Molte famiglie, già alla chiusura delle scuole, si trasferivano al mare per trascorrervi anche due-tre mesi di vacanza; si creava una nuova vita comunitaria, con la nascita di nuove amicizie e rapporti di vicinato.  Le prime demolizioni delle abitazioni abusive di Su Pallosu (soprattutto di quelle in muratura e dei casotti) vennero effettuate nel 73-74 e molte capanne in falasco vennero messe sotto sequestro. Negli anni seguenti vi fu una ripresa in grande stile delle costruzioni che raggiunsero la massima concentrazione a fine anni ’70.


Su Pallosu, 1983 (andreaatzori.i) CLICK

 Nel 1980, dopo alcuni anni di lungaggini burocratiche, di ricorsi e incertezze amministrative, pur riconoscendo la valenza culturale dei manufatti e il perfetto inserimento nel paesaggio, venne emanata l’ordinanza di demolizione dal Comune di San Vero Milis, eseguita con grandi difficoltà per l’opposizione dei proprietari tra il 22 e il 24 settembre. Soltanto alcune capanne di falasco caratteristiche vennero risparmiate, con l’intento (rimasto poi tale) dell’amministrazione Comunale di utilizzarle per ospitare servizi pubblici (uffici turistici, servizi igienici, ecc.); buona parte di queste capanne tuttavia negli stessi giorni furono rase al suolo dal fuoco; quasi certamente gli incendi furono di natura dolosa. Si chiudeva così, nel modo più drastico, un epoca, quella del villaggio di Su Pallosu e delle caratteristiche “barraccas”. Le pochissime capanne rimaste a Su Pallosu, sono durate fino a metà degli anni ’90, finchè non è stata emanata una nuova ordinanza di demolizione e sono state abbattute.

 da supallosu.blogspot.com  ,  si veda anche andreaatzori.it     e vistanet.it

 

 

 

 

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7 VIDEO

 
 San Giovanni di Sinis
SardegnaToujours, 2021 [4'18]

 
 Chiesa di San Giovanni
di Sinis, 2021 [1'30]

 
 Area Archeologica
di Tharros, 2017 [3'08]

 
 I geroglifici Egizi
di Tharros, 2014 [2'28]

 
 Dal PreNuragico
a Tharros, 2022 [17'57]

 
 Su Pallosu, Sa Mesa Longa
le sculture, 2011 [4'39]

 
 I gatti di Su Pallosu
Rai3, 2016 [3'04]

Claudio Maccherani